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Benvenuto su www.LaFormazionePrimaria.it! Qui puoi trovare articoli scritti da docenti, da laureati in Scienze della Formazione Primaria o da ragazzi che non hanno ancora terminato il corso di studi. Tutti vogliamo migliorare noi stessi condividendo esperienze, commentando e scrivendo articoli riguardanti: didattica, metodologie d'insegnamento e altri contenuti attinenti al mondo della formazione e dell'educazione.

venerdì 23 marzo 2012

Poesie per la classe prima

Quelle che sono proposte qui di seguito sono alcune poesie e filastrocche per le classi prime. I materiali sono stati trovati all'interno dei portali: robertosconocchini e maestrarosasergi.

La prima filastrocca s'intitola "Appare una manina", ed è utile per apprendere quale sia la mano destra e quale la sinistra mediante l'utilizzo contemporaneo del canale vocale e quello gestuale, questo determina un clima motivante e allo stesso tempo rilassato all'interno della nostra aula.


Appare una manina

Impariamo qual è la mano destra e quale la sinistra. La filastrocca va eseguita prima con la destra poi con la sinistra poi con tutte e due:

Appare una manina,
   si mette a ballare, si apre e si chiude e poi se ne va.
Appare l’altra mano,
   si mette a ballare, si apre e si chiude e poi se ne va.
E adesso tutte e due,
   si mettono a ballare, si aprono e si chiudono e poi se ne vanno.

Impariamo i nomi delle dita con una filastrocca.
Disegna l’impronta della tua mano sinistra. Ritaglia le strisce e incollale vicino ad ogni dito. Impara a memoria la filastrocca delle dita stringendo prima le dita della mano sinistra poi quelle della mano destra.

Dice POLLICE   :  Voglio il pane !
Dice INDICE      :  Non ne abbiamo !
Dice MEDIO       :  Come facciamo ?
Dice ANULARE :  Ce n’è un pezzettino.
Dice MIGNOLO :  Datelo a me che sono il più piccino.

Altre poesie per la scuola elementare che propongo in questo articolo sono: L'autunno, Voglio fare un regalo alla befana, Carnevale

     L'autunno

     Son finite le giornate     dolci e calde dell’estate
     or di nebbie un grigio velo 
     copre mesto terra e cielo.
Non piu all’alba lieti gridi
d’uccellini voli e stridi.
Non si sente che il lamento
dolce e flebile del vento
che par dir sera e mattina:
già l’inverno si avvicina.


     Voglio fare un regalo alla Befana

La Befana, cara vecchietta,
va all'antica, senza fretta.

Non prende mica l'aeroplano
per volare dal monte al piano,

si fida soltanto, la cara vecchina,
della sua scopa di saggina:
è così che poi succede
che la Befana... non si vede!

Ha fatto tardi fra i nuvoloni,
e molti restano senza doni!

Io quasi, nel mio buon cuore,
vorrei regalarle un micromotore,

perché arrivi dappertutto
col tempo bello o col tempo brutto...

Un po' di progresso e di velocità
per dare a tutti la felicità!


     Carnevale (Gianni Rodari)

Io mi vesto da pompiere
Tu da vespa o candeliere
Lui da essere spaziale
Travestirsi non è male!

Io mi vesto da regina
Tu da sacco di farina
Lei da frate o da serpente
Travestirsi è divertente!

Io mi vesto da canguro
Tu da cavolo maturo
Lui da papera o da cuoco
Travestirsi che bel gioco!


Uso del metronomo: Ora riporto due filastrocche da recitare con il metronomo. Un’attività a metà strada tra musica (il ritmo) e poesia (gli accenti poetici, la scansione metrica)
 
Dalla raccolta “ A-ULI’ A-ULE’ “ di Nico Orengo la filastrocca

CRAPA PELATA

CRA
 PA
 PE
 LA
TA
 FA
 CE
 VA  I
 TOR
TEL
 LI
E
 NON
 NE
DA
 VA
AI
SUOI
FRA
TEL
 LI


I
SUOI
 FRA
TEL
LI
 FAN
 LA
 FRIT
 TA
 TA


E
NON
 NE
 DAN
 NO
 A
CRA
 PA
 PE
 LA
TA












  
CRAPA    PELATA    FACEVA   I    TORTELLI

E   NON   NE   DAVA   AI   SUOI   FRATELLI

I    SUOI   FRATELLI    FAN   LA   FRITTATA

E   NON   NE   DANNO   A   CRAPA   PELATA
  
 di Gianni Rodari


DOMANDE

UN
TA
LE
MI
VEN
NE  
  A
DO
MAN
DA
RE
QUAN
TE
FRA
GO
LE
CRE
SCO
NO
IN
MA
RE   ?
IO
GLI
RI
SPO
SI
DI
MI
   A
TE
STA

QUAN
TE
SAR
DI
NE
NEL
LA
FO
RE
STA













  
UN TALE MI VENNE A DOMANDARE

QUANTE FRAGOLE CRESCONO IN MARE  ?

IO GLI HO RISPOSTO DI MIA TESTA

QUANTE SARDINE NELLA FORESTA .





In ultimo riporto alcune famose poesie come: Il vigile urbano e L'omino della gru ed alcune poesie dedicate al carnevale.
        
Il vigile urbano (Gianni Rodari)

Chi è più forte del vigile urbano?
Ferma i tram con una mano.

Con un dito, calmo e sereno,
tiene indietro un autotreno:

cento motori scalpitanti
li mette a cuccia alzando i guanti.

Sempre in croce in mezzo al baccano:
chi è più paziente del vigile urbano?


L’omino della gru (Gianni Rodari)

Filastrocca di sotto in su
per l’omino della grSotto terra va il minatore
dov’è buio a tutte l’ore;

lo spazzino va nel tombino,

sulla terra sta il contadino,

in cima ai pali l’elettricista
gode già una bella vista,

il muratore va sui tetti
e vede tutti piccoletti …

ma più in alto, lassù lassù,
c’è l’omino della gru:

cielo a sinistra, cielo a destra,
e non gli gira mai la testa.



   Poesie di carnevale


  
   Carnevale
   E’ arrivato carnevale
   Con coriandoli e stelline
   E graziose mascherine.
   Van cantando per la via
   In allegra compagnia
   Arlecchino e Pulcinella,
   Balanzone con Brighella,
   e Rosaura e Colombina.
   Con le maschere la gente
   Se la spassa assai beata:
   è stagione spensierata
   va passata allegramente.


   Carnevale
   Che fracasso!
   Che Sconquasso!
   Che schiamazzo!
   E’ arrivato Carnevale
   Buffo e pazzo,
   con le belle mascherine,
   che con fischi, frizzi e lazzi,
   con schiamazzi,
   con svolazzi di sottane
   e di vecchie palandrane,
   fanno tutti divertire.
   Viva viva Carnevale,
   che fischiando,
   saltellando,
   tintinnando,
   viene innanzi e non fa male,
   e coriandoli e confetti
   porta seco, ed un fascio
   di burletti e di sberleffi,
   di dispetti,
   di vestiti a fogge strane,
   di lucenti durlindane ,
   di suonate,
   di ballate,
   di graziose cavatine,
   di trovate birichine!
   Viva viva il Carnevale
   Con le belle mascherine!


   Mascherine

   Ben tornate, mascherine
   Nell’allegro girotondo!
   Arlecchini e Colombine
   In un palpito giocondo.
   Trallallera trallallà.
   Ogni  lieto scherzo vale:
   ben venuto carnevale,
   che vi porta tutte qua.
   C’è bisogno d’un sorriso
   Dopo tante, tante pene,
   che c’illumini un po’ il viso.
   Vi vogliamo tanto bene
Leggi tutto
Quelle che sono proposte qui di seguito sono alcune poesie e filastrocche per le classi prime. I materiali sono stati trovati all'interno dei portali: robertosconocchini e maestrarosasergi.

La prima filastrocca s'intitola "Appare una manina", ed è utile per apprendere quale sia la mano destra e quale la sinistra mediante l'utilizzo contemporaneo del canale vocale e quello gestuale, questo determina un clima motivante e allo stesso tempo rilassato all'interno della nostra aula.


Appare una manina

Impariamo qual è la mano destra e quale la sinistra. La filastrocca va eseguita prima con la destra poi con la sinistra poi con tutte e due:

Appare una manina,
   si mette a ballare, si apre e si chiude e poi se ne va.
Appare l’altra mano,
   si mette a ballare, si apre e si chiude e poi se ne va.
E adesso tutte e due,
   si mettono a ballare, si aprono e si chiudono e poi se ne vanno.

Impariamo i nomi delle dita con una filastrocca.
Disegna l’impronta della tua mano sinistra. Ritaglia le strisce e incollale vicino ad ogni dito. Impara a memoria la filastrocca delle dita stringendo prima le dita della mano sinistra poi quelle della mano destra.

Dice POLLICE   :  Voglio il pane !
Dice INDICE      :  Non ne abbiamo !
Dice MEDIO       :  Come facciamo ?
Dice ANULARE :  Ce n’è un pezzettino.
Dice MIGNOLO :  Datelo a me che sono il più piccino.

Altre poesie per la scuola elementare che propongo in questo articolo sono: L'autunno, Voglio fare un regalo alla befana, Carnevale

     L'autunno

     Son finite le giornate     dolci e calde dell’estate
     or di nebbie un grigio velo 
     copre mesto terra e cielo.
Non piu all’alba lieti gridi
d’uccellini voli e stridi.
Non si sente che il lamento
dolce e flebile del vento
che par dir sera e mattina:
già l’inverno si avvicina.


     Voglio fare un regalo alla Befana

La Befana, cara vecchietta,
va all'antica, senza fretta.

Non prende mica l'aeroplano
per volare dal monte al piano,

si fida soltanto, la cara vecchina,
della sua scopa di saggina:
è così che poi succede
che la Befana... non si vede!

Ha fatto tardi fra i nuvoloni,
e molti restano senza doni!

Io quasi, nel mio buon cuore,
vorrei regalarle un micromotore,

perché arrivi dappertutto
col tempo bello o col tempo brutto...

Un po' di progresso e di velocità
per dare a tutti la felicità!


     Carnevale (Gianni Rodari)

Io mi vesto da pompiere
Tu da vespa o candeliere
Lui da essere spaziale
Travestirsi non è male!

Io mi vesto da regina
Tu da sacco di farina
Lei da frate o da serpente
Travestirsi è divertente!

Io mi vesto da canguro
Tu da cavolo maturo
Lui da papera o da cuoco
Travestirsi che bel gioco!


Uso del metronomo: Ora riporto due filastrocche da recitare con il metronomo. Un’attività a metà strada tra musica (il ritmo) e poesia (gli accenti poetici, la scansione metrica)
 
Dalla raccolta “ A-ULI’ A-ULE’ “ di Nico Orengo la filastrocca

CRAPA PELATA

CRA
 PA
 PE
 LA
TA
 FA
 CE
 VA  I
 TOR
TEL
 LI
E
 NON
 NE
DA
 VA
AI
SUOI
FRA
TEL
 LI


I
SUOI
 FRA
TEL
LI
 FAN
 LA
 FRIT
 TA
 TA


E
NON
 NE
 DAN
 NO
 A
CRA
 PA
 PE
 LA
TA












  
CRAPA    PELATA    FACEVA   I    TORTELLI

E   NON   NE   DAVA   AI   SUOI   FRATELLI

I    SUOI   FRATELLI    FAN   LA   FRITTATA

E   NON   NE   DANNO   A   CRAPA   PELATA
  
 di Gianni Rodari


DOMANDE

UN
TA
LE
MI
VEN
NE  
  A
DO
MAN
DA
RE
QUAN
TE
FRA
GO
LE
CRE
SCO
NO
IN
MA
RE   ?
IO
GLI
RI
SPO
SI
DI
MI
   A
TE
STA

QUAN
TE
SAR
DI
NE
NEL
LA
FO
RE
STA













  
UN TALE MI VENNE A DOMANDARE

QUANTE FRAGOLE CRESCONO IN MARE  ?

IO GLI HO RISPOSTO DI MIA TESTA

QUANTE SARDINE NELLA FORESTA .





In ultimo riporto alcune famose poesie come: Il vigile urbano e L'omino della gru ed alcune poesie dedicate al carnevale.
        
Il vigile urbano (Gianni Rodari)

Chi è più forte del vigile urbano?
Ferma i tram con una mano.

Con un dito, calmo e sereno,
tiene indietro un autotreno:

cento motori scalpitanti
li mette a cuccia alzando i guanti.

Sempre in croce in mezzo al baccano:
chi è più paziente del vigile urbano?


L’omino della gru (Gianni Rodari)

Filastrocca di sotto in su
per l’omino della grSotto terra va il minatore
dov’è buio a tutte l’ore;

lo spazzino va nel tombino,

sulla terra sta il contadino,

in cima ai pali l’elettricista
gode già una bella vista,

il muratore va sui tetti
e vede tutti piccoletti …

ma più in alto, lassù lassù,
c’è l’omino della gru:

cielo a sinistra, cielo a destra,
e non gli gira mai la testa.



   Poesie di carnevale


  
   Carnevale
   E’ arrivato carnevale
   Con coriandoli e stelline
   E graziose mascherine.
   Van cantando per la via
   In allegra compagnia
   Arlecchino e Pulcinella,
   Balanzone con Brighella,
   e Rosaura e Colombina.
   Con le maschere la gente
   Se la spassa assai beata:
   è stagione spensierata
   va passata allegramente.


   Carnevale
   Che fracasso!
   Che Sconquasso!
   Che schiamazzo!
   E’ arrivato Carnevale
   Buffo e pazzo,
   con le belle mascherine,
   che con fischi, frizzi e lazzi,
   con schiamazzi,
   con svolazzi di sottane
   e di vecchie palandrane,
   fanno tutti divertire.
   Viva viva Carnevale,
   che fischiando,
   saltellando,
   tintinnando,
   viene innanzi e non fa male,
   e coriandoli e confetti
   porta seco, ed un fascio
   di burletti e di sberleffi,
   di dispetti,
   di vestiti a fogge strane,
   di lucenti durlindane ,
   di suonate,
   di ballate,
   di graziose cavatine,
   di trovate birichine!
   Viva viva il Carnevale
   Con le belle mascherine!


   Mascherine

   Ben tornate, mascherine
   Nell’allegro girotondo!
   Arlecchini e Colombine
   In un palpito giocondo.
   Trallallera trallallà.
   Ogni  lieto scherzo vale:
   ben venuto carnevale,
   che vi porta tutte qua.
   C’è bisogno d’un sorriso
   Dopo tante, tante pene,
   che c’illumini un po’ il viso.
   Vi vogliamo tanto bene

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